Ostuni è una piccola cittadina collinare del Salento. Posta su una terrazza naturale (a 218 m. sul livello del mare) è sita a 8 Km dal mare.
Nel suo sottosuolo è stata ritrovata la "donna di Ostuni" di circa 25.000 anni fa e il caso vuole che si possa ammirare nell'ex-monastero delle Carmelitane, diventato "Mueseo di Civiltà preclassica".
Durante la sua storia, fu sotto il dominio bizantino, dando rifugio a monaci basiliani esuli dalla Siria e dall'Egitto, fino a diventare diocesi sotto la Chiesa bizantina, tra la fine del X sec. e l'inizio dell'XI come suffraganea di Brindisi.
Ostuni - Cattedrale di S. Maria Assunta |
Come tante altre terre meridionali, anche Ostuni si ritrovò sotto il dominio angioino. Ma le esigenze difensive del tempo diedero origine all'attuale borgo medioevale che costituisce un insieme quanto mai caratteristico. Esso fu poi arricchito da mura e torrioni nel periodo aragonese.
Nel 1506, la cittadina passò al Ducato di Bari di Bona Sforza, fino a quando Filippo IV d'Asburgo,tormentato dai debiti, nel 1639, la vendette alla famiglia degli Zevallos.
In tale periodo imperversava la peste, da cui, secondo la tradizione, la cittadina sarebbe stata preservata per l'uso di imbiancare a calce, come disinfettante naturale, i muri delle case. Tale stile avrebbe dato luogo all'appellativo di "Città bianca".
La città, probabilmente per un certo benessere finanziario raggiunto, era ricca di molte chiese e conventi.
La cattedrale, dedicata all'Assunta e risalente alla fine del XV secolo, è ricca di un pregevole rosone tra i più grandi d'Europa. Tra le tante presenze di religiosi che hanno segnato la storia della città, si ricordano i Francescani conventuali, arrivati nel 1304; i Cappuccini, insediati in città dal 1585 con la chiesa di S. Maria degli Angeli; i Carmelitani intorno al 1450 (per altri autori nel 1486), fuori le mura presso la chiesa (più volte rifatta) di S. Maria del monte Carmelo; i Francescani Minori dell'Osservanza che, stabilitisi in Ostuni intorno al 1594, presero possesso dell'antica chiesa dell'Annunziata (XIII sec.) e del relativo convento, i Minimi giunti nel 1620 e stanziati presso la periferica chiesetta di S. Francesco da Paola. Sul versante femminile, il complesso più esteso era costituito dal monastero di S. Benedetto delle Monache Benedettine. Fondato nel 1519 dal vescovo De Rogeris su di un'area donata dalla feudataria di Ostuni, Isabella d'Aragona, richiedeva per l'ingresso delle giovani una dote di almeno 400 ducati e risultava così riservato alle donne nobili della città. Con le soppressioni, la maggior parte di questi conventi chiusero senza più riaprire, eccetto i Minori e le Benedettine.
Anche tra i vescovi non mancarono delle personalità di rilievo dal bolognese Bartolomeo Mezzavacca (1374-1378), poi cardinale, al tarantino Nicola de Arpono (1437-1470) forse tra i committenti della Cattedrale e il brindisino Giovanni Carlo Bovio (1546-1564) che partecipò al Concilio di Trento. Più tardi, rimasta Ostuni sede vacante nel 1794, il 27 Giugno 1818, fu soppressa e aggregata a Brindisi dal 1821. Solo nel 1980 fu associata a Lecce, per essere poi definitivamente unita a Brindisi dal 30 Settembre 1986.
In tale periodo imperversava la peste, da cui, secondo la tradizione, la cittadina sarebbe stata preservata per l'uso di imbiancare a calce, come disinfettante naturale, i muri delle case. Tale stile avrebbe dato luogo all'appellativo di "Città bianca".
Ostuni - Vie del centro storico |
La cattedrale, dedicata all'Assunta e risalente alla fine del XV secolo, è ricca di un pregevole rosone tra i più grandi d'Europa. Tra le tante presenze di religiosi che hanno segnato la storia della città, si ricordano i Francescani conventuali, arrivati nel 1304; i Cappuccini, insediati in città dal 1585 con la chiesa di S. Maria degli Angeli; i Carmelitani intorno al 1450 (per altri autori nel 1486), fuori le mura presso la chiesa (più volte rifatta) di S. Maria del monte Carmelo; i Francescani Minori dell'Osservanza che, stabilitisi in Ostuni intorno al 1594, presero possesso dell'antica chiesa dell'Annunziata (XIII sec.) e del relativo convento, i Minimi giunti nel 1620 e stanziati presso la periferica chiesetta di S. Francesco da Paola. Sul versante femminile, il complesso più esteso era costituito dal monastero di S. Benedetto delle Monache Benedettine. Fondato nel 1519 dal vescovo De Rogeris su di un'area donata dalla feudataria di Ostuni, Isabella d'Aragona, richiedeva per l'ingresso delle giovani una dote di almeno 400 ducati e risultava così riservato alle donne nobili della città. Con le soppressioni, la maggior parte di questi conventi chiusero senza più riaprire, eccetto i Minori e le Benedettine.
Anche tra i vescovi non mancarono delle personalità di rilievo dal bolognese Bartolomeo Mezzavacca (1374-1378), poi cardinale, al tarantino Nicola de Arpono (1437-1470) forse tra i committenti della Cattedrale e il brindisino Giovanni Carlo Bovio (1546-1564) che partecipò al Concilio di Trento. Più tardi, rimasta Ostuni sede vacante nel 1794, il 27 Giugno 1818, fu soppressa e aggregata a Brindisi dal 1821. Solo nel 1980 fu associata a Lecce, per essere poi definitivamente unita a Brindisi dal 30 Settembre 1986.
Un notevole legame univa i Carmelitani alla città, tanto che nel 1675, la Madonna del Carmine fu eletta patrona della città, e la duchessa Hyeronima Lopez-y-Royo fece dono alla cittadinanza di una statua dagli splendidi abiti anche se, per l'influsso di Lecce, verso la fine del secolo, divenne prevalente il culto di S. Oronzo.
Secondo la tradizione casa della famiglia Serio. |
Volendo il padre far entrare la sorella maggiore Maddalena tra le Benedettine di Ostuni e non avendolo ottenuto, ebbe l'ispirazione di rivolgersi al meno noto Conservatorio di Fasano.
Pure se esistono alcune contraddizioni nelle biografie, pare che siano quattro le sorelle Serio entrate a Fasano, mentre altre furono Benedettine a Oria, con il nome di donna Battista e donna Tommasa.
Ricordo di Donna Tommasa e donna Battista, Benedettine ad Oria. |
La Venerabile Rosa Maria lasciò molto giovane Ostuni per non ritornarvi mai più, diventando carmelitana a Fasano, sua città d'elezione.
Dopo la morte della Venerabile, il 15
Ottobre 1730, proprio la sorella maggiore della Venerabile Rosa
Maria, la madre Maria Benedetta dello Spirito Santo (Serio), insieme a
madre Maria Vittoria di S, Giovanni (Siavi) con suor Giacinta di s. Carlo
(Schisani, prima priora di Ostuni) e suor Arcangela di s. Leonardo (Mrzolla,
prima maestra), avrebbe guidato il gruppo delle carmelitane di S. Giuseppe di
Fasano che fondò, insieme a diverse postulanti ostunesi, il nuovo Carmelo
dedicato a S. Maria Maddalena de' Pazzi in Ostuni. A questo nuovo Carmelo,
caldamento voluto ed appoggiato dal Vescovo ostunese, mons. Luchino del Verme
fu poi annessa, dal 1752, la chiesa di San Vito in pregevole barocco leccese.
Oggi risulta sede del Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale.
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