Triduo 1


Iconografa B. Tenore




1 Giorno
Venerabile Rosa Maria Serio
Sanctus, Sanctus, Sanctus

Vieni, vieni, Spirito d'amore
ad insegnar le cose di Dio.
Vieni, Vieni, Spirito di pace
a suggerir le cose che Lui ha detto a noi.

Noi t'invochiamo, Spirito di Cristo,
vieni tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi, fa' che noi vediamo
la bontà di Dio per noi.

Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare,
insegnaci a lodare Iddio.
Insegnaci a pregare, insegnaci la vita,
insegnaci tu l'unità.


Dalla Regola del Carmelo

Alberto, chiamato [ad essere] per grazia di Dio Patriarca della Chiesa di Gerusalemme,  agli amati figli in Cristo B. e agli altri eremiti che, sotto la sua obbedienza, dimorano presso la Fonte sul monte Carmelo,3 salute nel Signore e benedizione dello Spirito Santo.
Molte volte e in diversi modi i santi Padri hanno stabilito come ognuno, in qualunque ordine sia o qualunque modo di vita religiosa abbia scelto, debba vivere nell’ossequio di Gesù Cristo e servire Lui fedelmente con cuore puro e buona coscienza.

Tuttavia, poiché ci chiedete di consegnarvi una formula di vita secondo il vostro proposito al quale dobbiate attenervi per l’avvenire, questo vi diciamo: Coloro che sanno dire le ore canoniche con i chierici, la recitino secondo le disposizioni dei santi padri e la consuetudine approvata della chiesa.
L’oratorio sia costruito in mezzo alle celle, a seconda di come più comodamente potrà essere fatto.
Là ogni giorno, di mattina, dovete convenire per ascoltare la celebrazione dell’eucaristia, quando ciò può essere fatto comodamente.




Dalla Testimonianza di Suor Arcangela che servì suor Rosa Maria

«La Serva di Dio era zelantissima dell’esercizio del coro e voleva che le monache tutte vi assistessero con attenzione e devozione. Quindi si vede quanto è falso che lei, per il lavoro, dispensasse molte monache dal divino ufficio.
Mi ricordo bensì che quando o tre o quattro monache che si dedicavano al ricamo di certe pianete, veli di calici per la chiesa del nostro monastero, talvolta le dispensò dal coro, facendo recitar loro privatamente l’ufficio. Se questo cominciò al tempo della Venerabile Madre o dopo la sua morte, non me lo ricordo bene.
Era amantissima del coro e mai ci mancava se non per l’indisposizione e allora non usciva dalla sua piccola cella e se, talvolta, in tempo di ricreazione, andava al giardino sapeva così mortificare la vista, che nemmeno mirava ciò che ci stava sugl’alberi.
E perché spesse volte era rapita, come credo, da deliri d’amore divino, che si vedeva tutta fuor di sé, quando ritornava in sé, per nascondere, non sapeva che fare, che dire e poi prorompeva dicendo: “Perdonatemi, se vi do mal esempio, questo stomaco mi duole”.
Alla sua morte le monache dicevano: è morta la Madre nostra, dicendo: Sanctus, Sanctus».


Silenzio e proposta di meditazione

La Ven. Rosa Maria Serio è stata una monaca carmelitana di quattro secoli fa. Cosa può dire e suggerire ai suoi concittadini, a dei battezzati di oggi? Purtroppo la sua memoria non è stata coltivata che da pochi e taluni, che ne hanno richiamato il nome negli ultimi anni, hanno ripreso gli aspetti più legati al suo tempo, come le penitenze o le numerose incomprensioni vissute dalle sue sorelle dopo la morte della Rosa Maria.

Al credente di oggi altro può e deve interessare. Intanto la risposta che Suor Rosa Maria ha dato al Signore ascoltando la Parola di Dio e vivendo, con intensità e partecipazione, la celebrazione liturgica condivisa con le sorelle, come la Regola del Carmelo chiede e suggerisce per ogni persona che voglia vivere “nell'ossequio di Gesù Cristo”.

«La Serva di Dio era zelantissima dell’esercizio del coro», ci ricorda suor Arcangela, un'anziana sorella di Fasano, poi andata a fondare il Carmelo di Ostuni dove vi rimase come maestra delle novizie.
Come S. Maria Maddalena che esortava le sue novizie «celebrare con spirito le divine lodi nella Liturgia delle Ore, perché questo era lo stesso esercizio degli angeli», così Suor Rosa Maria aveva imparato a sintonizzare il suo cuore con l'anno liturgico, a gioire nel Natale, contemplando la piccola statuetta Gesù Bambino ancora presente nel suo Carmelo di Fasano e a piangere i suoi peccati e quelli della Chiesa intera nella Passione del Signore. Esultava nella luce della Trasfigurazione ed era trasformata, come la mistica fiorentina, dal dono dello Spirito a Pentecoste. Così pregava nella Pentecoste del 1714, meditando il Vieni S. Spirito: «Piega la mente rigida, la perversa volontà dell’uomo. Piega ciò che è rigido. Distruggi, riscalda, Tu sei fiamma e Tu sei fuoco! Vieni, infiamma la volontà dell’uomo con la forza del divino amore!».
E questa capacità di accordare il cuore con la Liturgia della Chiesa non è certo un privilegio per frati e monache, ma è offerto a tutti i battezzati.

Ed è particolarmente notevole che dopo una penosa infermità, forse di origine tubercolare, che l'aveva costretta a non mettersi più a letto, ottenendo delle piaghe che la umiliavano oltre ogni dire, che sia spirata con una preghiera di lode, dicendo: «Sanctus, Sanctus, Sanctus». Diverse sorelle lo ricordavano nelle testimonianze dei processi.
La Ven. Rosa Maria, ci ricorda così, che è importante la preghiera di intercessione e di domanda, ma è ancora più importante che l'intera vita, anche se tante volte attraversata da pene fisiche e morali, diventi piano piano una liturgia di lode al Dio Tre volte Santo che da sempre ci ama e ci guida sulle vie della vita, donandoci il suo Figlio e lo Spirito Santo, Signore che dà la vita.

Proposito: Vivere con partecipazione e attenzione un momento di preghiera comunitaria e di preghiera in solitudine, perché alimentino la nostra risposta al Signore con tutta la vita.

Preghiera del Salmo 112

Alleluia. Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.
Su tutti i popoli eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio
che siede nell’alto
e si china a guardare
nei cieli e sulla terra?

Solleva l’indigente dalla polvere,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi,
tra i principi del suo popolo.
Fa abitare la sterile nella sua casa
quale madre gioiosa di figli. Gloria


Preghiera finale
O Padre di misericordia, che hai voluto illuminare il cammino della venerabile madre Rosa Maria nel Carmelo con un abbondante effusione dello Spirito accolto nella santa liturgia, concedi a noi, per sua intercessione, di seguire il Signore in fedeltà e gioia, senza mai mancare di speranza nelle prove della vita. Per Cristo


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