Venerabile
Rosa Maria Serio
La Vita è tempo di prova
Se dio è con noi, chi sarà contro
di noi? (2 v)
Noi Chi potrà separarci dall'amore di Cristo?
La fame, la spada, il pericoli, il dolore?
Cristo alla destra del Padre intercede per noi,
e noi nel suo nome, vinciamo la morte.
Oppure
VIENI, VIENI, SPIRITO
SANTO,
VIENI, LUCE D’OGNI CUORE.
VIENI, SPIRITO D’AMORE
E RINNOVA LA TUA TERRA.
Nella terra degli ulivi,
Rosa entra nel Carmelo.
Dalla Madre prende il nome
per seguire il suo Signore.
Lei nel canto loda Iddio:
Santo, Santo è il suo Nome
per la sua misericordia
vive ogni creatura.
Il rifiuto Rosa non teme,
dalle piaghe del Risorto,
ha imparato a perdonare,
radicata nell’Amore.
Dalla Regola del Carmelo
Poiché la vita dell’uomo sulla terra
è una tentazione e tutti
coloro che vogliono vivere in modo fedele a Cristo patiscono persecuzione, e
poiché il vostro avversario, il diavolo, come leone ruggente va in giro
cercando chi divorare, con ogni sollecitudine fate di tutto perché sia
indossata l’armatura di Dio, affinché possiate stare [saldi] contro le insidie
del nemico. Siano da cingere i fianchi col cingolo della castità; è da fortificare il petto con pensieri
santi, sta scritto infatti: “Il pensiero santo ti custodirà”. E’ da rivestire la corazza della
giustizia, affinché amiate il Signore vostro Dio con tutto il cuore, con tutta
l’anima e con tutta la forza e il prossimo vostro così come voi stessi. E’ da prendere in ogni cosa [circostanza] lo scudo della fede, con cui possiate spegnere tutti i dardi di fuoco dell’iniquissimo: senza la fede, infatti, è impossibile piacere a Dio. E’ da porre anche sul capo l’elmo della salvezza, affinché speriate la salvezza dall’unico Salvatore, che salva il suo popolo dai suoi peccati. La spada dello Spirito, poi, che è la Parola di Dio, dimori abbondantemente sulla bocca e nei vostri cuori.
E tutto quello che è da farsi, si compia nella Parola del Signore.
Dalla Testimonianza di Suor Arcangela che servì suor Rosa
Maria
«Avendo
assistito e servito di continuo, in qualità di assistente, la detta Venerabile
Madre Rosa Serio per gli ultimi anni della sua vita, so di mia esperienza che
evitò sempre la singolarità e delicatezza. Anzi, al contrario, finché godette
buona salute, benché superiora, si abbassò a fare gli uffici più umili che
facevano le serve.
La madre non usò mai cibi o bevande delicate, ma si cibò fino
all’ultimo respiro, al contrario, di pochi legumi, erbe cotte, pane ed acqua.
E, non potendo per precetto impostole, scendere a motivo di salute in
refettorio, continuò a cibarsi nella stessa maniera in camera, alla presenza
sempre di due o tre religiose, che ammiravano la sua eroica costanza e
osservanza.
Mai la madre fu amante di comodità, ma si privò
anche del necessario e, benché inferma e superiora, niente disponeva per sé, ma
dipendeva da un'altra monaca, ringraziandola di qualunque minima cosa come di
gran carità. Amava le penitenze al punto che i confessori dovettero proibirle
le aspre penitenze.
Non amava il grado di superiora e mai l’accettò,
se non costretta dall’obbedienza. Le stava sommamente a cuore la virtù della
castità.
Falso è ancora che la Venerabile
Madre sedeva in una sedia d’appoggio sotto baldacchino con un cuscino davanti. Mai ci fu, a tempo suo, tal cosa
nel Monastero, tanto più che la detta Serva di Dio era del tutto nemica di
simili cose, essendo lei, come sopra accennai, piena d’umiltà profonda.
La sedia d’appoggio con le rotelle si fece fare
dai medici, quando gonfiò per il male d’idropisia, che non poteva camminare e,
volendo che facesse qualche moto, ordinarono questa sedia ed ella, ubbidiente,
talvolta si faceva tirare.
Quelle monache poi, che avevano bisogno della
superiora, quando sentivano il rumore della sedia che passava, uscivano dalle
celle, ma solo quelle che volevano parlarle per qualche loro bisogno. Uscite
dalle celle, si accostavano facendo la riverenza con un ginocchio fino a terra
e poi, alzate, parlavano e questa è regola nostra, che quando vediamo la
superiora facciamo tale riverenza e talvolta non ci alziamo finché la
superiora non ci fa segno. E, per esser regola,
si pratica anche dentro il monastero in cui mi trovo [ad Ostuni]».
Silenzio e proposta di meditazione
La
Ven. Rosa Maria Serio come cristiana chiamata a seguire Gesù secondo la Regola
del Carmelo amava il Vangelo e sapeva che essere suoi amici, suoi discepoli non
significa certo avere una vita privilegiata o al sicuro dalle difficoltà di
tutti.
La
Regola del Carmelo, letta tutte le
settimane a mensa e in capitolo, aveva insegnato a Suor Rosa Maria che l'amore
ricevuto dal Figlio e dallo Spirito vanno messi alla prova nelle vicende
quotidiane. E difficoltà nella sua vita non erano mancate.
Difficoltà
nelle relazioni con le consorelle che la valutavano in modo opposto: chi la
stimava e chi si sentiva messo in discussione dal suo fare sul serio.
Qualcuno apprezzava e si rivolgeva
alla sua preghiera ed intercessione, ma qualcun altro non esitava a farle dei
dispetti per verificare come avrebbe reagito.
Quando divenne priora sapeva certo
ascoltare e magari leggere nell'animo turbato di qualche consorella. Ma chi
vuol leggere tutto al contrario, arrivò a dire che si faceva portare “in
processione”. La processione era costituita da una povera sedia a rotelle
davanti alla quale qualche consorella che voleva parlarle si inginocchiava,
come era uso, chiedendo il permesso di cominciare.
A queste pene esteriori, causate
dalle persone, non mancarono a Suor Rosa Maria prove interiori per le quali si
sentiva poco degna dell'amore di Dio e fu variamente tentata di superbia o di disperazione. Al di là dei singoli episodi, la vita dei testimoni ci ricorda
che l'incontro con Cristo non può saltare il tempo del deserto, della verifica
e di una conoscenza di sé che spesso non è esaltante.
Ma se tutto questo si vive alla luce
dello Spirito può diventare un tempo pasquale, un tempo in cui si abbandona poco per
volta l'uomo vecchio e viene plasmata la nuova creatura, il figlio e la figlia
di Dio, capace con umiltà e fiducia di dire: “Abbà, Padre!”.
Proposito: Presentare al Signore qualche
situazione o persona che ci causa disagio chiedendo la luce e l'aiuto dello
Spirito Santo.
Salmo 102
Benedici
il Signore, anima mia,
quanto
è in me benedica il suo santo nome.
Benedici
il Signore, anima mia,
non
dimenticare tanti suoi benefici.
Egli
perdona tutte le tue colpe,
guarisce
tutte le tue malattie;
salva
dalla fossa la tua vita,
ti
corona di grazia e di misericordia;
egli
sazia di beni i tuoi giorni
e tu
rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il
Signore agisce con giustizia e con diritto
verso
tutti gli oppressi.
Ha
rivelato a Mosè le sue vie,
ai
figli d’Israele le sue opere.
Buono e
pietoso è il Signore,
lento
all’ira e grande nell’amore.
Egli
non continua a contestare
e non
conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci
tratta secondo i nostri peccati,
non ci
ripaga secondo le nostre colpe.
Come il
cielo è alto sulla terra,
così è
grande la sua misericordia su quanti lo adorano;
come
dista l’oriente dall’occidente,
così
allontana da noi le nostre colpe.
Come un
padre ha pietà dei suoi figli,
così il
Signore ha pietà di quanti lo adorano.
Perché
egli sa di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
Come l’erba sono i giorni dell’uomo,
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste
e il suo posto non lo riconosce.
Ma la grazia del Signore è da sempre,
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli,
per quanti custodiscono la sua alleanza
e ricordano di osservare i suoi precetti.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono
e il suo regno abbraccia l’universo.
Benedite
il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti
esecutori dei suoi comandi,
pronti
alla voce della sua parola.
Benedite
il Signore, voi tutte, sue schiere,
suoi
ministri, che fate il suo volere.
Benedite
il Signore, voi tutte opere sue,
in ogni
luogo del suo dominio.
Benedici
il Signore, anima mia.
Preghiera finale
O Dio, che hai chiamato la Venerabile madre Rosa Maria di
S. Antonio nella famiglia del Carmelo e l’hai illuminata nel contemplare le tue
opere celebrate nella santa liturgia, donaci, per sua intercessione, di seguire
sempre Cristo tuo Figlio, con coraggio e perseveranza. Per Cristo.
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