In un post precedente del Blog, si è fatto notare come S. Maddalena è, abitualmente, raffigurata con una corona di spine e un soggolo più ampio sovrapposto alla cappa, con le braccia incrociate sul petto, mentre S. Teresa è identificata dalla penna e da un libro aperto. Ma ancora più interessante si presenta una tela, il cui soggetto è stato erroneamente identificato con "S. Teresa". In realtà, si tratta di S. Maria Maddalena de' Pazzi, probabilmente per mano di un pittore locale, con dei particolari di notevole interesse.
Come si è visto nel post precedente, nel Carmine di Presicce, sin dall’altare maggiore, l'icona della Madonna del Carmine, è sovrastata di S. Maddalena de' Pazzi (a destra) e S. Teresa (sulla sinistra rispetto all'osservatore).
Allo stesso modo, nei basamenti delle colonne dell'altare, sono presenti i bassorilievi delle stesse due Sante che, nella tradizione del Carmelo antico, erano spesso unite nel culto. Occorre, quindi, considerare bene l'altare laterale, erroneamente attribuito a S. Teresa che riserva un'ulteriore, possibile, sorpresa.
Ad un l'occhio attento non può sfuggire che, nel medaglione sovrastante la tela, è identificabile S. Teresa, caratterizzata dalla penna d'oca e da un libro aperto con riferimento alle diverse opere che ella stessa scrisse.
Se la Santa del medaglione è S. Teresa senza possibilità di dubbio, sarebbe strano il suo raddoppiamento nella tela. Invece, la Santa della tela è S. Maria Maddalena de' Pazzi, canonizzata nel 1669, con soggolo esterno ed ampio, tipico dell'Antica Osservanza, con i simboli del libro aperto posto ai suoi piedi insieme al giglio della verginità/purità. Si intravede, una possibile corona di spine sul capo, ma la tela rivela un certo deterioramento.
Un dettaglio, però, appare ancora più interessante. Si tratta della figura monastica, un'altra carmelitana, posta alla sinistra della Santa. Non ha segni di santità canonica riconosciuta (non c'è aureola). Particolare, però è l'apertura della tonaca in prossimità del cuore, dettaglio poco consueto nell'iconografia carmelitana.
Tale dettaglio è presente in un solo caso nell'iconografia carmelitana di Sante canonizzate (S. Maddalena), a meno che non si faccia riferimento ad un soggetto pugliese, di cui si era avviata la causa di beatificazione. Non si esclude che tale figura sia stata stata aggiunta in un secondo momento alla tela. Si prova a comparare questa figura con un'incisione antica della Serio, lasciando ai lettori di trarre le proprie conclusioni. Trattandosi di un'opera realizzata nella prima metà del XVIII secolo, potrebbe essere la documentazione più antica di un inizio di trasmissione della memoria della Venerabile Madre Rosa Maria in un convento carmelitano. Le diverse soppressioni insieme allo scarso interesse per queste figure locali, sia da parte delle diocesi che dell'ordine di origine, hanno poi fatto perdere sia la corretta identificazione dei soggetti che la loro ubicazione in luoghi di culto già carmelitani.
Saggi di comparazione