martedì 9 luglio 2019

4° giorno della Novena del Carmine


               Novena del Carmine



"Gloria Libani data est ei, 
decor Carmeli et Saron, alleluia."
Le è data la gloria del Libano e 
la bellezza del Carmelo e di Saron, alleluia.



                     Ora pro nobis

lunedì 8 luglio 2019

3° giorno della Novena del Carmine



               Novena del Carmine




"Induxi vos in terram Carmeli, 
ut comederetis fructum ejus, et optima illius".   

Vi ho fatti entrare nella terra del Carmelo 
perché mangiate il suo frutto e le sue cose ottime. 



                   Ora pro nobis

sabato 6 luglio 2019

1-2o giorno della Novena del Carmine



Novena del Carmine

Nei paesi e città dove la festa della Madonna del Monte Carmelo è solennità principale, è uso iniziare la novena un giorno prima (il 6 Luglio), in quanto il 15 Luglio è considerato già festivo con la celebrazione dei Primi Vespri della Solennità.

Per quest’anno abbiamo scelto una serie d’incisioni storiche dedicate alla Madonna del Carmine valorizzando le Antifone latine, su base biblica, della celebrazione con il canto gregoriano che, per secoli, hanno accompagnato la preghiera e il cammino di fede di quanti hanno celebrato la Madre di Dio come prima Discepola del Signore e S. Maria del Monte Carmelo.

2° Giorno




"In me gratia omnis viae et veritatis: 
in me omnis spes vitae et virtutis, alleluia".

In me ogni grazia di via e verità: 
in me ogni speranza di vita e virtù, alleluia.





                     Ora pro nobis



§§§


"Mirabiles elationes maris Carmeli: 
mirabilis in hoc monte Dominus, alleluia".
Mirabili (sono) le voci/onde del mare del Carmelo: 
(è) mirabile Dio su questo monte, alleluia.



Ora pro nobis

mercoledì 26 giugno 2019

Origine e fondazione del monastero di Fasano - XVIII sec.


Gradualmente, metteremo a disposizione degli amici e amiche del Blog, materiali d'Archivio talvolta inediti, perché si rendano conto delle ricerche in corso e non solo di lanci ricchi di fantasia sui social per non deformare ed impoverire, ancora una volta, una preziosa memoria di fede per secoli abbandonata, prima che questo Blog provasse a riproporla alla pubblica attenzione. Studiare significa, oltre ad un serio lavoro di ricerca scientifica, rendere poi effettivamente accessibili a quanti sono interessati notizie e materiali di qualità, non solo foto e copertine.



Origine e fondazione del monastero


Ora perché, lode al cielo, si ammira in questa nostra patria di Fasano con stupore anche dei vicini una delle più belle opere ridotta col divino aiuto a tutto punto di perfezione, col rappresentare l’origine, il proseguimento e l’ultima mano della sua perfezione al che, a mio credere, riuscirà non disdicevole ai paesani lettori, nel vedere da quali principi si ebbe un tanto bene nella lor patria e come poi, quasi ad un tratto, sia arrivato a tanto che altri simili non abbia che invidiare e sol rimanga il debito di rendere le grazie al sommo Iddio.



E per non più tenere sospeso chi legge, io parlo del Venerabile Monastero di Religiose di questa terra di Fasano sotto il titolo del glorioso S. Giuseppe e Regola della S. Madre Maria Maddalena de' Pazzi. Il quale, si cominciò con gli auspici del cielo, come or ora si vedrà, non può non dirsi opera gloriosa in questa patria. Eccone intanto il come e il quando.


Racconto di guarigione delle fondatrici e loro vestizione come Terziarie Carmelitane Scalze

Si venera, a cinque miglia da Fasano verso mezzogiorno, devotissima immagine di Maria Santissima detta di Pozzofacete, così chiamata, dall’aver detto la stessa Vergine, le predette parole da più secoli a certi che, ivi, nel medesimo luogo, si affaticavano nello scavarvi un pozzo, quale oggidì si vede nel lato sinistro all’entrare che si fa dentro la chiesa, ampliata dalla pietà fedele de' compatrioti di Fasano e de' forestieri.
E come piena di grazia è stata sperimentata da questo nostro paese che se la prese per Patrona principale e più potente presso l’Altissimo, solenizzandone il giorno festivo con gran concorso di paesani e forestieri, con ogni dimostrazione di devota allegria, nel primo giovedì dopo la Pasqua di Resurrezione.
Da questa miracolosa immagine ebbe il suo principio l’opera gloriosa di cui parliamo nel modo appunto che segue.
Vivevano in questa Terra di Fasano, Francesco Paolo Semeraro ed Angela Pistoia, coniugi di onesti natali e costumi lodevoli. Questi, fra gli altri frutti del loro matrimonio, ebbero quattro figlie, chiamate, l’una Antonia, Vitantonia la seconda, Grazia l’altra, e l’ultima Anastasia, vergini tutte, e quattro d’esemplare ritiro e timorose di Dio.
Ne invidiò l’inferno un tal loro pregio, che si ammalarono tutte e quattro e i Genitori, con dispendio non poco, le condussero e le mantennero per più anni nella sopraccennata chiesa di nostra gran Signora immacolata Vergine Maria di Pozzofacete. Si compiacque alla fine la Gran Signora Vergine Madre di Dio liberare le quattro ricordate Vergini dalla loro malattia.



sabato 22 giugno 2019

Quoniam non intellexerunt





"Perché non compresero le opere del Signore
e nell'opera delle tue mani
li annulli"

Chi compie il male, finisce 
per distruggere solo se stesso...


sabato 8 giugno 2019

Ex Processu Beatificationis 1 - XVIII sec.





Gradualmente, metteremo a disposizione degli amici e amiche del Blog, materiali d'Archivio talvolta inediti, perché si rendano conto delle ricerche in corso e non solo di lanci ricchi di fantasia sui social per non deformare ed impoverire, ancora una volta, una preziosa memoria di fede per secoli abbandonata, prima che questo Blog provasse a riproporla alla pubblica attenzione.


Ex Processu Beatificationis

Coelestis Sponsus, cuius deliciae sunt esse cum filiis hominum et quem virgines sequuntur, quocumque ierit, fragrantissimum puritatis et innocentiae florem sibi delegit Rosam Maria Serio…


Lo Sposo celeste, le cui delizie sono con i figli degli uomini e che le vergini seguono dovunque vada,  scelse per sé il fiore profumatissimo di purità e innocenza della Rosa Maria Serio. 

Costei, dove prima fiorì, prese con sé l’olio dell’amore divino e a Lui restituì, accesa fino all’incontro con lo Sposo celeste, la lampada che era stata a lei consegnata, e brillò sopra ogni altra per i meriti di tutte le virtù e per i doni di tutti i carismi… 


Superate molte [difficoltà] non senza l’opera mirabile della divina provvidenza, entrambe le sorelle [Maddalena e Romana], con volto colmo di gioia, nel 1690, per la festa della Madonna del Rosario (al tempo nella prima Domenica di Ottobre) entrarono nel monastero delle Suore Carmelitane. E Romana fu chiamata dalla priora Rosa Maria, in quanto illuminata da una celeste visione dell’Arcangelo Michele.


Riguardo alle virtù, durante il noviziato, brillò fino al miracolo, così che tutte in lei intuirono un esemplare  assoluto di religiosa perfezione:  brillava di singolare modestia che con la voce, con il volto, con gli occhi, con il modo di camminare e tutte le azioni che operava, sembrava a tutti un angelo e  ispirava devozione

Ai colloqui ai quali non poteva sottrarsi, parlava di cose celesti con tanta soavità, tanta forza dell’amore divino, che il suo volto si coloriva e sembrava rapita. Amava stare in cella e non ne usciva se non per obbedienza; in essa pregava, trascorrendo in ciò anche alcune ore della notte.



La mattina della Pentecoste del 1694, mentre la Serva di Dio, si trovava a refettorio, si udì come un tuono e sul suo capo, come un fulmine, discese un globo di fuoco tanto che lei cadde a terra. Accorsa la superiora e tolto il velo, si avvide che anche la tunica interna, in corrispondenza del cuore, sembrava bruciata, tanto che fu necessario cambiarla. 
Tornata in sé, suor Rosa Maria, per obbedienza andò in coro dove si ascoltava la Messa, e il suo volto parve sempre più infiammato e sembrava che avesse palpitazioni. Dopo la messa, esaminando velo e sottoveste, i testimoni videro che il fenomeno si era ripetuto.



venerdì 24 maggio 2019

Gen. Ventimiglia - XVIII sec.







Gradualmente, metteremo a disposizione degli amici e amiche del Blog, materiali d'Archivio talvolta inediti, perché si rendano conto delle ricerche in corso e non solo di lanci ricchi di fantasia sui social. 
Ricordiamo con affetto a tutti coloro che copiano questo blog senza citarlo che, ad evitare inutili discussioni, le fonti non saranno indicate in modo scientifico ma solo generico. Così, a chi nutre sincera amicizia per la Madre Rosa Maria, si possono offrire, in forma divulgativa, veri contenuti storici e teologici per conoscerla e riscoprirla. Non basta la foto di un frontespizio (magari leggendo bene le date), per fare uno studio.
A chi ama gli spot, si suggerisce prima di dedicare molto tempo ad uno studio serio e fondato per non deformare ed impoverire, ancora una volta, una preziosa memoria di fede per secoli abbandonata, prima che questo Blog provasse a riproporla alla pubblica attenzione.


Gen. Mariano Ventimiglia 

Ven. Suor Rosa Maria Serio


Fra Mariano Ventimiglia fu storico e poi generale dell'Ordine Carmelitano (1762-1768) ma, forse per le sue origini napoletane, poco è stato apprezzato dalla storiografia successiva. Seguì da vicino le vicende della madre Rosa Maria, non molto amata dalla parte più rilassata del suo istituto, anche per l'amicizia con il postulatore generale Potenza. Non potendo riparare ai danni precedenti presso la Congregazione dei Santi, scrisse della carmelitana anche un bel profilo. A lui si devono gli ultimi volumi editi della Liturgia Carmelitana, ormai rarissimi (solo due censiti nelle biblioteche internazionali), prima dei profondi cambiamenti del XX sec. (1938) che determinarono il definitivo abbandono del rito gerosolimitano sia nella prassi che nelle accentuazioni del legame col Santo Sepolcro di Gerusalemme.


Finalmente, terminati di già i sette anni d’infernali patimenti sofferti per la salute de’ peccatori, consolò Iddio la sua serva, con un prodigio restituendole l’uso delle mani e dei piedi ed insieme le forze e la salute di prima. Quindi è che furono a lei addossati successivamente vari offici come d’infermiera, ruotara, procuratrice, Maestra di novizie e finalmente qullo di Priora: e questo fu ricorrendo l’anno 1704 quando ella aveva non più che anni 28 e circa un mese d’età, per speciale impulso del Cielo a comuni voti delle Religiose fu eletta Superiora del Monastero: ufficio che solo per ripetuti precetti d’obbedienza accettò.


Vari altri prodigi operò pure il Signore per mezzo della pia priora nel tempo del suo governo a benefizio, non solo delle particolari Religiose, ma anche del comune del Monastero, tra quali furono le varie prodigiose moltiplicazioni delle cose alla Comunità necessarie, di maniera che colla sua santa e prudente condotta avvantaggiò tanto il Monastero sì nello spirituale, come nel temporale, che divenne uno de’ più insigni di quella Provincia.



Più notabili erano l’eroiche virtù che ornavano il di lei animo, come quella profonda umiltà sua, colla quale da Superiora si rese la serva più vile di tutte.

La carità con cui trattava le Religiose tutte, così nel servirle inferme, come nell’ammonirle o mortificarle, la compassione ed amore verso i poveri che per nutrire privava de’ cibi la propria bocca, fino a dare la propria coperta, lenzuoli e guanciali del suo letto e altra volta fino a spogliarsi della propria camicia per vestire un ignudo che alla porta chiedeva soccorso. 


L'arricchivano, infine, penitenza, pazienza e altre virtù, che noi per brevità tralasciamo ed ella in grado perfetto esercitava.